Interrotto il Senato accademico in difesa delle biblioteche dell’Università di Pisa
Nell’o.d.g. del Senato accademico del 12 maggio, non era presente la richiesta di un Senato Accademico Straordinario e Pubblico dedicato alla ristrutturazione del sistema bibliotecario d’ateneo. La richiesta, protocollata il giorno 5 maggio, era stata sottoscritta da 180 persone fra docenti e personale tecnico-amministrativo strutturato e da circa settecento tra lavoratori dell’Università, ricercatori, studenti e cittadini pisani. Si è cercato così di ignorare la presa di posizione di circa mille persone, che vogliono avere la possibilità di discutere in maniera trasparente i tagli che stanno colpendo le biblioteche della nostra Università.
I presenti al presidio (ricercatori precari, studenti, bibliotecari e lavoratori esternalizzati) hanno così deciso di interrompere momentaneamente la seduta del Senato Accademico per chiedere conto del silenzio sul documento regolarmente presentato all’Ufficio Protocollo e sulla richiesta di convocare un Senato accademico straordinario. Si è così svolta una discussione civile, senza alcun accenno polemico, al termine della quale il Rettore si è impegnato in pubblico ad avviare un’istruttoria sullo stato delle biblioteche e a concedere la presenza di un rappresentante (non è ben chiaro di quale componente universitaria, tuttavia) a un futuro Senato Accademico (non pubblico) che dovrebbe affrontare la questione dei tagli alle biblioteche. È stato fatto presente al Rettore e ai Senatori che il problema appare ben più urgente e che si ritiene opportuno un momento di discussione pubblica (si tratti o meno di un Senato) prima che la pausa estiva finisca per far prevalere l’indifferenza.
Tra i senatori c’era chi aveva sottoscritto la proposta: il prof. Di Stefano, ad esempio, rappresentante di Lingue, ha preso la parola invitando il Rettore, il Direttore Amministrativo e altri membri del Senato Accademico a partecipare all’assemblea di Ateneo che si terrà domani mattina.
Il prof. Da Pozzo, invece, che sostituiva il preside di Lettere, Iacono, ha ribadito che l'azzeramento delle risorse alle biblioteche da parte della sua Facoltà dipende dal decurtamento dei trasferimenti che essa riceve da parte dell'amministrazione centrale, tanto è vero che Lettere ha ora seri problemi con la programmazione didattica.
Il presidio ha quindi lasciato la sala dove si stava tenendo il Senato Accademico, che ha ripreso regolarmente il suo corso. Quanto accaduto non fa che rafforzare il nostro impegno. A chi governa l’ateneo parlando di Pisa come di un’Università di “eccellenza” ma poi taglia indispensabili “rifornimenti” alla ricerca riducendo i fondi per l’acquisto dei libri e mettendo a repentaglio il funzionamento delle biblioteche, noi rispondiamo pretendendo chiarezza e trasparenza sull’utilizzo del denaro pubblico e sulle scelte strategiche che decideranno il futuro della nostra Università.