Sui numeri delle assunzioni e dei concorsi il Senato accademico non si impegna

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Il Senato Accademico di oggi era chiamato a discutere sulle prospettive di sviluppo dell’università di Pisa, sciogliendo il nodo delle stabilizzazioni dei tecnici amministrativi e programmando il reclutamento di nuovi ricercatori, necessari a bilanciare i numerosi pensionamenti. Per rendere sostenibili queste assunzioni, i senatori hanno approvato un piano di incentivi al pre-pensionamento per i docenti e i ricercatori vicini al termine della carriera, cui verranno proposti contratti di insegnamento a 100 euro l’ora della durata di tre anni, prorogabili di altri tre.

Come Assemblea dei ricercatori e docenti precari abbiamo già fatto appello ai docenti dell’università affinché, con senso di responsabilità, contribuiscano volontariamente a rendere possibili le assunzioni in programma, anche in un’ottica di ricambio generazionale: eguale responsabilità ci attendiamo dai senatori. Ci auguriamo vivamente che la decisione del Senato sia solo un primo, per quanto timido, passo verso la stabilizzazione di tutti gli 89 tecnici amministrativi e verso il bando di 68 nuovi posti da ricercatore a tempo indeterminato.

Un impegno preciso in questo senso avrebbe dato alla delibera di oggi tutt’altro peso politico. Viceversa, esiste il rischio che il piano di incentivi al pre-pensionamento, aperto solo fino al 15 marzo prossimo, si traduca in un allungamento di fatto della carriera dei docenti, lasciando irrisolti tutti gli altri problemi di fondo.

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