Dall’amministrazione impegno insufficiente sui prepensionamenti

23 febbraio 2010 by

Lunedì 22 febbraio è tornato a riunirsi, dopo circa un anno, il Tavolo di confronto tra l’Università di Pisa e l’assemblea dei ricercatori precari. Presenti al Tavolo il prorettore al personale Lucacchini, il prorettore alla didattica De Francesco e una delegazione di tre membri dell’assemblea dei ricercatori precari.
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Sui numeri delle assunzioni e dei concorsi il Senato accademico non si impegna

10 febbraio 2010 by

Il Senato Accademico di oggi era chiamato a discutere sulle prospettive di sviluppo dell’università di Pisa, sciogliendo il nodo delle stabilizzazioni dei tecnici amministrativi e programmando il reclutamento di nuovi ricercatori, necessari a bilanciare i numerosi pensionamenti. Per rendere sostenibili queste assunzioni, i senatori hanno approvato un piano di incentivi al pre-pensionamento per i docenti e i ricercatori vicini al termine della carriera, cui verranno proposti contratti di insegnamento a 100 euro l’ora della durata di tre anni, prorogabili di altri tre.
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Appello ai docenti. Un gesto di responsabilità per uscire dall’immobilismo

6 febbraio 2010 by

Per troppo tempo l’Università di Pisa ha rifiutato di prendere decisioni sul suo futuro, rinviando colpevolmente l’appuntamento con la questione del reclutamento di nuovi docenti e ricercatori e con l’inevitabile ricambio generazionale causato dall’impressionante invecchiamento del corpo docente. L’università sta morendo, non solo metaforicamente, e purtroppo il tempo sta per scadere.
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Basta con l’alibi dei tagli per bloccare i concorsi: il Rettore si confronti apertamente con noi

28 gennaio 2010 by

L’Università di Pisa sta attraversando un momento cruciale e comunque difficile della propria storia, ma dal rettorato giunge solo un assordante silenzio.
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Negato dibattito pubblico sul bilancio. Rettore e Senato si assumono una pesante responsabilità

1 dicembre 2009 by

“Sul bilancio d’ateneo non c’è bisogno di alcun confronto pubblico. Per discuterne sono più che sufficienti gli organi istituzionali competenti”. Come studenti e precari dell’università di Pisa registriamo con preoccupazione questa pregiudiziale chiusura del rettore Marco Pasquali alla richiesta, avanzata durante il Senato Accademico del 1. dicembre, di avviare un percorso pubblico di discussione sul bilancio di previsione 2010. Abbiamo affidato la nostra richiesta ad una mozione, condivisa con gli studenti e sostenuta dai tecnici-amministrativi e dalla Flc-Cgil, che non ha però raggiunto il numero di senatori necessario per essere discussa e votata durante la seduta. I Presidi, pur d’accordo sul principio di introdurre maggiore trasparenza e partecipazione nelle scelte strategiche dell’ateneo, hanno deciso incomprensibilmente (o forse no!) di non sostenere il documento, che così è stato liquidato con parole sprezzanti dal rettore.
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I ricercatori-docenti precari chiedono di partecipare alla Commissione sviluppo

17 novembre 2009 by

L’assemblea dei ricercatori-docenti precari dell’università di Pisa, in un momento di particolare sofferenza dell’ateneo a causa dei tagli presenti e futuri al fondo di finanziamento ordinario e di particolare incertezza per l’intero sistema universitario, su cui pende l’ennesima riforma a costo zero per le casse dello stato ma non per la nostra generazione, chiede al Presidente della commissione sviluppo di poter partecipare in qualità di uditori a questa e alle future riunioni della commissione.
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Dove stiamo andando? Le (non) risposte del Senato accademico

10 novembre 2009 by

Dove stiamo andando? Questo il titolo del documento presentato durante il Senato Accademico del 10 novembre dai ricercatori precari dell’Università di Pisa per chiedere ai Senatori e al Rettore come intendono garantire il futuro dell’ateneo. La situazione, già grave, della didattica e della ricerca va infatti rivista alla luce del nuovo disegno di legge Gelmini su governance, diritto allo studio e reclutamento e del Protocollo d’intesa con la Regione Toscana, già firmato dall’Università di Firenze.
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Dove stiamo andando?

9 novembre 2009 by

Documento presentato durante il Senato accademico del 10 novembre 2009, al punto “comunicazioni”: riprendiamo la parola, rilanciamo il movimento!
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Documento stampa

3 settembre 2009 by

Con la ripresa delle attività universitarie torna in tutta la sua gravità a Pisa la questione della docenza gratuita.

Dei 26 insegnamenti andati deserti alla fine di luglio a Lettere e Filosofia, 15 sono stati nuovamente emanati a titolo gratuito il primo settembre. Scienze matematiche, fisiche e naturali ha rimesso a bando il 27 agosto 20 degli 83 incarichi già pubblicati il 9 luglio (17 gratuiti e tre retribuiti), evidentemente rimasti scoperti, ai quali ora si aggiungono due ulteriori insegnamenti non rimunerati; nel nuovo bando soltanto un corso passa da gratuito a retribuito, a conferma di un’apparente arbitrarietà. Le altre Facoltà persistono nella sciagurata opzione di corsi a costo zero (Giurisprudenza, Medicina e veterinaria, Ingegneria), salvo convenzioni con l’esterno, di dubbio vantaggio per l’istituzione e per gli studenti, come ad esempio Scienze del Turismo, il Polo dei sistemi logistici, l’Accademia Navale di Livorno, nel qual caso gli incarichi, onerosi, potrebbero essere assunti, almeno in parte, da professori strutturati dell’Università di Pisa, come ore eccedenti i doveri didattici istituzionali.

A poche settimane dall’inizio delle lezioni, proprio mentre gli studenti sono impegnati nell’importante scelta della Facoltà cui iscriversi, non è possibile dire se e quanti corsi si svolgeranno effettivamente. Qualora venissero comunque trovati per queste cattedre i docenti disposti ad insegnare, prepararsi, fare esami, garantire il ricevimento degli allievi e seguire tesi di laurea, è facile intuire quali menomazioni il loro lavoro incontrerebbe, data la natura totalmente gratuita della prestazione offerta e, quindi, il bisogno di guadagnare il necessario per vivere altrove. Il disordine e l’incertezza che regnano in questa fase si potranno sperimentare già a partire dal 2 settembre, quando proprio la Facoltà di Lettere e Filosofia presenterà la programmazione didattica in un “open day” di orientamento per le matricole. Quali percorsi di studio verranno illustrati dal preside di una Facoltà che ha scelto di bandire ben 74 contratti a titolo gratuito? Lo chiediamo al preside, prof. Iacono, per senso di responsabilità e per rispetto verso gli studenti e i genitori che si avvicinano all’ateneo di Pisa facendo affidamento sulla fama di eccellenza che esso si è conquistato negli anni. Ci sia permesso di aggiungere: anche grazie al lavoro, sottopagato e spesso non riconosciuto, dei ricercatori-docenti precari. L’insistenza su rapporti contrattuali sempre più squalificati non garantirà il funzionamento dell’Ateneo bensì lo condurrà a un lento e inesorabile declino. Non servirà aver vessato ulteriormente quei ricercatori-docenti precari che da diversi anni tenevano i corsi ora banditi a titolo gratuito, molti dei quali – avendo scelto di dichiararsi indisponibili – saranno costretti ad allontanarsi dall’Ateneo, con un’inevitabile perdita di capacità e di competenze, oltre che di relazioni spesso consolidate con gli studenti.

Rinnoviamo dunque al prof. Pasquali la richiesta di ridiscutere nel suo complesso il sistema degli incarichi di docenza e l’invito a convocare al più presto un tavolo di confronto allargato a soggetti terzi, per esempio ad esperti o avvocati di diritto del lavoro, a garanzia d’imparzialità e trasparenza, per trovare una soluzione rispettosa della dignità e delle esigenze delle parti. Di fronte a una situazione talmente grave da aver conquistato l’interesse dei media nazionali, di istituzioni come la Regione Toscana e di varie forze politiche e sindacali, colpisce l’indifferenza delle principali autorità accademiche. Il rettore non può trincerarsi dietro la necessità di rispettare l’autonomia delle Facoltà, poiché è egli primo responsabile della qualità e del futuro dell’Ateneo.

Coordinamento precari della ricerca e della didattica – Università di Pisa

«O tutti o nessuno»

16 luglio 2009 by

Appello a boicottare il bando dell’8.7.2009 per incarichi di insegnamento

presso le facoltà di Lettere e Scienze dell’Università di Pisa

14 luglio 2009

I ricercatori e i docenti precari dell’Università di Pisa, riuniti in Assemblea per definire la propria posizione sui bandi pubblicati l’8.7.2009 a firma del Rettore, per il conferimento degli incarichi di insegnamento delle Facoltà di Lettere e Scienze, hanno deciso di rivolgere il seguente appello a tutti coloro che intendono concorrere ai 175 posti banditi.

Ricordando che l’Assemblea dei ricercatori e dei docenti precari dell’Università di Pisa

si è sempre battuta non per tutelare il proprio particulare, ma per attuare una riforma di sistema degli atenei italiani, atenei che in assenza di risorse adeguate, regole eque e capacità gestionali, hanno fatto della precarietà e dello sfruttamento del lavoro qualificato una condizione della propria sussistenza;

ha subito denunciato gli effetti negativi per la dignità dei lavoratori e la qualità della didattica, nonché per la comunità universitaria nel suo complesso, del nuovo Regolamento d’Ateneo sugli incarichi di insegnamento che ha recepito al ribasso il decreto ministeriale 8 luglio 2008, generalizzando il ricorso a contratti gratuiti anche per i soggetti esterni all’università non riconducibili a figure professionali con status ed entrate proprie, ossia per i professori a contratto precari che negli anni passati hanno assicurato la didattica dietro compensi simbolici;

con la campagna «Io gratis non lavoro», cui hanno aderito 91 precari e 20 strutturati, l’Assemblea ha voluto annunciare all’Ateneo l’indisponibilità dei precari agli incarichi gratuiti, ma anche ribadire la richiesta di una piena equiparazione dei diritti tra personale strutturato e non, equiparazione per altro contenuta nelle tariffe retributive annunciate dallo stesso Ministero, ma finora non promulgate.

Considerato che

la delibera del Consiglio d’Amministrazione del 23 giugno 2009 fissa parametri retributivi orari e non annuali, assai lontani dall’equità (80-120 euro lordi/ora) e non inclusivi delle ore impiegate per la preparazione delle lezioni, i ricevimenti, gli esami e le eventuali tesi, anche se il decreto ministeriale chiedeva di tenerne esplicitamente conto;

i bandi dell’8 luglio 2009 distinguono in modo arbitrario tra corsi, anche fondamentali, dati a contratto remunerato e altri dati a titolo gratuito, introducendo una illegittima disparità di trattamento;

gli stessi bandi, là dove si tratta di contratti a titolo gratuitio prevedono l’affidamento attraverso la sottoscrizione di una semplice lettera dell’interessato, senza garanzie esplicite di assicurazione della persona in caso di incidenti;

i bandi relativi ai corsi di Lettere richiedono la disponibilità dei vincitori a svolgere esami per i tre anni successivi al corso.

L’Assemblea dei ricercatori e dei docenti precari ritiene che

la posizione più coerente e incisiva da prendere sui bandi dell’8 luglio, dati i forti dubbi di costituzionalità e di legittimità che li riguardano, sia il boicottaggio dei bandi stessi da parte di tutti i soggetti precari, indipendentemente dalla natura gratuita o remunerata del posto per cui essi potrebbero concorrere;

vada rifiutata la prassi discriminatoria contenuta nei bandi, tra posti remunerati e gratuiti, tesa oltretutto a dividere l’Assemblea dei precari facendo leva sulle diversità delle rispettive posizioni e prospettive lavorative;

vada rifiutata la logica dell’assenza di alternative, secondo la quale non ci sarebbero fondi in bilancio per pagare adeguatamente tutti i docenti precari di cui l’università ha bisogno, una volta assicurato che tutti i docenti strutturati svolgano il numero di ore previsto come loro dovere istituzionale;

vada confutata l’idea che i contratti gratuiti o simbolicamente remunerati costituiscano una misura transitoria, cui si potrà rimediare in futuro, e comunque un titolo da spendere in un concorso, dato che il combinato disposto dei tagli della legge 133/08 e del blocco del turn-over della legge 1/09 (ex decreto 180) metterà dal 2010 in serie difficoltà l’intero sistema universitario italiano, generalizzando il ricorso alla precarietà gratuita;

il rifiuto generalizzato di partecipare ai bandi in questione abbia maggiori possibilità di incidere sulla programmazione didattica e sul prossimo anno accademico, quale strumento di pressione sui presidi e, attraverso di loro, sul governo dell’Ateneo per ottenere contratti dignitosamente remunerati, sulla base di un principio non discriminatorio di pari retribuzione a parità di mansioni.

L’Assemblea dei ricercatori e dei docenti precari chiede pertanto a tutte e tutti i precari di

non depositare la propria domanda di partecipazione ai bandi o di ritirarla;

partecipare al presidio davanti l’Ufficio Protocollo dell’Università di Pisa, situato in Lungarno Pacinotti 43/44, venerdì e lunedì prossimo, dalle ore 10.